Continuità operativa e ripresa funzionale: il doppio motore della resilienza aziendale

Continuità operativa e ripresa funzionale: il doppio motore della resilienza aziendale

Pubblicato il 24/11/2025

In uno scenario aziendale sempre più digitalizzato, globale e interconnesso, non basta più prevenire i rischi: occorre saper resistere e ripartire.
Due discipline — spesso confuse, ma complementari — rendono possibile questa capacità: la Business Continuity (BC) e il Disaster Recovery (DR). Integrate correttamente, rappresentano oggi la spina dorsale della resilienza operativa.

Cos’è la Business Continuity

La Business Continuity è un approccio strategico che assicura la continuità delle funzioni essenziali anche in caso di eventi critici: blackout, disservizi tecnologici, incidenti cyber, disastri naturali, crisi sociali o sanitarie.
La Business Continuity non riguarda solo l’IT: coinvolge persone, processi, sedi, fornitori e stakeholder.
È la risposta alla domanda: “Come facciamo a rimanere operativi anche sotto shock?”

Secondo i principali standard internazionali (ISO 22301), la BC definisce capacità, piani, analisi di impatto (BIA) e misure per garantire continuità anche nelle condizioni più difficili.

Cos’è il Disaster Recovery

Il Disaster Recovery è la componente tecnologica che permette di ripristinare sistemi, dati, servizi e infrastrutture dopo un evento critico.
Agisce soprattutto sull’IT, attraverso backup, replica, ridondanza, ambienti alternativi e procedure operative.

Risponde alla domanda: “Come ripristiniamo sistemi, applicazioni e dati nel minor tempo possibile?”

Se la BC assicura continuità del business, la DR assicura continuità tecnologica: insieme, costruiscono un ciclo completo di prevenzione, risposta e ripristino.

Le differenze chiave — e perché servono entrambe

  • Ambito
    • BC: visione olistica su business, persone, processi.
    • DR: focus su IT, dati, infrastrutture.
  • Tempistica
    • BC: preventiva e organizzativa.
    • DR: reattiva e tecnica.
  • Obiettivi
    • BC: far proseguire le attività critiche.
    • DR: riportare online i sistemi nel minor tempo possibile.
  • Approccio
    • BC: governance, processi, sedi, supply chain.
    • DR: backup, replica, cloud, infrastrutture ridondanti.

Solo la combinazione dei due elementi crea una resilienza completa.

Il valore strategico per l’azienda

1. Ridurre impatti operativi ed economici

Un fermo dei sistemi o dei processi chiave può generare perdite elevate, penalità, contratti persi, danni reputazionali e blocchi di produzione.

2. Tornare operativi più rapidamente

Un piano BC/DR efficace dimostra affidabilità verso clienti e partner, favorisce la competitività e riduce i tempi di indisponibilità.

3. Rispondere alle normative

Regolamentazioni come GDPR, NIS2 e DORA richiedono misure strutturate di continuità operativa e ripristino.

4. Rafforzare la cultura interna

BC e DR non sono solo tecnologia: richiedono formazione, ruoli chiari, simulazioni e un mindset orientato alla resilienza.

5. Proteggere la reputazione

La capacità di gestire una crisi rafforza fiducia e credibilità presso clienti, mercato e stakeholder.

La correlazione fra BC/DR e Cybersecurity

Oggi gran parte degli incidenti che attivano piani di BC e DR sono di natura cyber: ransomware, DDoS, accessi non autorizzati, compromissioni di applicazioni cloud e supply-chain attack.

Per questo Business Continuity, Disaster Recovery e Cybersecurity devono dialogare costantemente.

Perché la cybersecurity è fondamentale per BC e DR

  • Una violazione può compromettere dati e sistemi prima che la DR intervenga.
  • La continuità del business è impossibile se la minaccia è ancora attiva nella rete.
  • I piani di ripristino falliscono se i backup sono stati cifrati o manomessi dagli attaccanti.
  • La causa principale dei downtime non è più un guasto, ma un incidente cyber intenzionale.

BC/DR è la risposta organizzativa e operativa, mentre la cybersecurity è la risposta preventiva.
Solo insieme costituiscono una vera strategia di resilienza.

Come prevenire un incidente cyber (e agevolare BC/DR)

Ecco le principali pratiche da adottare:

1. Hardening e patching costante

Sistemi non aggiornati sono una delle cause principali di compromissione.

2. Strategie di backup sicure (immutabili, off-site, testate)

Non basta avere backup: vanno isolati, verificati e provati periodicamente.

3. Monitoraggio e rilevamento 24/7

Un attacco rilevato rapidamente riduce drasticamente l’impatto e i tempi di ripristino.

4. Segmentazione della rete

Limita la propagazione laterale dei ransomware.

5. MFA e gestione delle identità

L’80% degli attacchi sfrutta credenziali deboli o rubate.

6. Simulazioni e test congiunti BC/DR + Cybersecurity

Molte organizzazioni testano la DR senza considerare scenari cyber → errore critico.

7. Governance integrata

La sicurezza informatica deve essere inserita nei piani BC e DR, non trattata come area separata.

Come procedere operativamente

  • Condurre una Business Impact Analysis (BIA).
  • Definire BCP e DRP integrati con piani di Incident Response (IRP).
  • Implementare tecnologie di backup e DRaaS.
  • Eseguire test periodici su scenari cyber-realistici.
  • Aggiornare il piano in base all’evoluzione delle minacce.
  • Allinearsi alle normative.

Conclusione

Business Continuity e Disaster Recovery non possono più essere considerati strumenti di emergenza.
Oggi rappresentano pilastri strategici, profondamente connessi alla cybersecurity e alla capacità dell’azienda di prevenire, assorbire e superare un incidente — sia esso tecnico, fisico o digitale.

La vera resilienza aziendale nasce dalla combinazione di tre elementi:

Prevenzione (Cybersecurity) → Continuità (BC) → Ripristino (DR)

Un ciclo virtuoso che permette non solo di sopravvivere a una crisi, ma di emergere più forti e più affidabili.


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